Progetto 70°Sud / Architettura LAN

In un quadro in cui le capacità dell’architetto sono consapevolmente limitate e in un contesto in cui le condizioni economiche sono incerte, come immaginare un’architettura capace di resistere a uno stato di crisi?

Situato nell’ex sito degli stabilimenti Renault a Boulogne-Billancourt, il progetto in questione fa parte del Trapèze Ouest, uno dei settori dell’operazione Ile Seguin-Rives de Seine, tra i più importanti centri emergenti dell’Ile-de-France .

Si compone di un nuovo quartiere ad uso misto, residenziale e dinamico nel complesso, all’avanguardia nello sviluppo sostenibile. Ogni blocco del Trapèze è l’oggetto di un amalgama architettonico di alto livello.

L’armonia tra open-market e social housing, uffici, spazi verdi, locali commerciali e strutture pubbliche, insieme all’ambiziosa vocazione culturale dell’Ile Seguin, sono tutti elementi che contribuiscono a creare uno spazio abitativo eccezionale nell’immediato lato ovest di Parigi .

In questo territorio gli interessi pubblici e privati sono evidentemente destinati ad incrociarsi. La segregazione delle discipline onnipresente nel sistema francese è antagonista a questo approccio e si manifesta nella netta separazione tra le pratiche di pianificazione e design urbano, architettura, paesaggio e project management. Certamente la collaborazione c’è, ma il gran numero e la diversità dei partecipanti provoca una rarità normalizzata nei punti di intersezione tra le tante visioni differenti.

Un programma e volumi rigorosamente definiti, costi di costruzione ridotti, il colpo di una crisi economica, un sistema immobiliare privato che isola il progettista del sito, rigorose etichette di certificazione… questo ha rappresentato bruscamente una realtà, che qualsiasi idea, visione o architettura è un giorno destinato ad affrontare.

Immaginare un oggetto di resistenza.
Il primo passo del nostro lavoro è stato quello di trarre da questo contesto ostile un proficuo interrogativo:
«In un quadro dove la capacità dell’architetto è consapevolmente limitata e in un contesto dove le condizioni economiche sono incerte, come immaginare un’architettura capace di resistere al cambiamento dirompente ? Che può rassicurare nei momenti di instabilità? E affrontare situazioni di crisi? Un’architettura che può giustificarsi da sola e in ogni momento? Quali sarebbero allora i valori cardine su cui basare il nostro intervento? ».

Nei momenti difficili bisogna tornare ai fondamentali e le scelte si restringono: è semplicemente istinto di sopravvivenza. Con questi progetti abbiamo deciso di affrontare gli scenari più impegnativi sin dal primo schizzo.

In questa operazione abbiamo lasciato da parte studi esaurienti sull’urbanità e sul potenziale accaparramento –metodi costosi e precedentemente esplorati in agenzia–, per fare perno su un postulato essenziale: uno spazio esiste solo se è costruito .

Semplificazione, sottrazione e valori senza tempo hanno disegnato le tre linee guida di 70° Sud, il cui nome è stato scelto dal team Marketing del cliente.

Semplificazione : da un punto di vista tecnico, un modo per ridurre i costi. Un unico dettaglio guida la totalità del progetto: finestra–corridoio–ringhiera. All’interno di questo insieme, possiamo includere anche protezioni solari e aperture.

Sottrazione : la struttura diventa facciata, cemento a vista, nessun elemento superfluo, nessun ornamento gratuito.

Se ogni individuo è autorizzato ad agire sulla propria dimora in relazione al proprio gusto e ai propri bisogni, i fondamenti che fanno della qualità sono, in questo edificio, immutabilmente assicurati.

Estratti dalla memoria del concorso
Il progetto propone una forma costruita, semplice e leggibile. Le facciate sud ed est sono scandite da molteplici e ampie aperture, estendendo l’interno delle abitazioni ai corridoi esterni che corrono lungo l’edificio. Balconi più grandi sono inseriti ad intervalli nella linea dei terrazzi, sporgenti. L’accostamento di elementi sporgenti, puntuali e lineari dà l’impressione di un edificio snello e leggero sulle vie Yves Kermen ed Emile Zola.

L’edificio svolge il suo ruolo di elemento angolare e offre una chiara distinzione dagli edifici circostanti. Giochi con pieni e vuoti, orizzontali e verticali, luci e ombre, vetri e tende, conferiscono alla facciata sobrietà e animazione.

Alla semplicità del disegno si aggiunge la ricchezza del materiale. Abbiamo cercato una finitura che fosse pulita, rasata e raffinata ma sufficientemente ricca da riflettere la luce e comunicare con i colori dell’ambiente.

Piano Piano Sezione Piano

Dettagli del progetto:
Località: Boulogne-Billancourt, Francia
Tipo: Residenziale – Abitazione
Cliente: NACARAT
Architetti: LAN Architecture – www.lan-paris.com
Area edificata: 4639 m²
Competizione: 2008
Completamento: 2011
Team: LAN Architecture (capofila) ,
COTEC (ingegneri per tutti i mestieri)